Incontro con l’Arcivescovo di Milano, don Mario Delpini

Nel pomeriggio di ieri, domenica 2 marzo, assieme ad alcuni tesserati di Usom Calcio, abbiamo avuto il piacere di incontrare l’Arcivescovo di Milano, don Mario Delpini che ci ha dedicato una mezzoretta di tempo ritagliata tra i vari impegni e appuntamenti previsti nel corso della sua visita Pastorale.

È stato un incontro breve ma intenso che ci ha lasciato degli spunti di riflessione importanti.

In particolar modo ringraziamo Mauro e Manuela che hanno sollecitato l’arcivescovo su due tematiche che ci riguardano molto da vicino.

Mauro, dopo aver presentato brevemente le due società sportive, ha chiesto all’arcivescovo quali debbano essere le caratteristiche della società sportiva dell’oratorio, su cosa occorre principalmente puntare.

La risposta dell’Arcivescovo ci ha confortati in quanto ha parlato di inclusione totale, di attenzione ai ragazzi, ci ha ricordato che il risultato conta, ma fino ad un certo punto perché è più importante raggiungere altri obiettivi come l’amicizia tra i ragazzi, il senso e significato di “essere squadra”, il sapere stare in un gruppo rispettandone le regole, il divertirsi.

È molto importante anche il saper collaborare proattivamente con la parrocchia affinché le esigenze sportive non abbiano il sopravvento sulle attività parrocchiali, e viceversa.

Questa ultima precisazione ci conforta parecchio in quanto SGB sta seguendo queste linee guida già da diversi anni.

Più intrigante la domanda di Manuela che si è soffermata sul “ricambio generazionale” e sulla difficoltà a trovare nuove persone che abbiano voglia di mettersi in gioco come allenatori, dirigenti, volontari, sia dal punto di vista sportivo, ma, soprattutto, da quello educativo.

L’Arcivescovo ci ha dato alcuni consigli tra i quali vogliamo dare risalto soprattutto a due pensieri:

  • occorre ricercare persone che abbiano voglia di mettersi in gioco, ma non dobbiamo pretendere che “siano come noi”, altrimenti non le troveremo mai. Giusto invece lasciare che le persone portino nell’associazione le loro esperienze e il loro modo di vedere lo sport in oratorio.
  • occorre inoltre aprire le porte a persone provenienti da altre esperienze, con un occhio di riguardo agli stranieri. Accoglienza e inclusione non è solo far giocare i bambini ma chiedere anche ai loro genitori di entrare nell’organizzazione delle attività dei loro figli (e dei figli degli altri!).

In conclusione abbiamo regalato a don Mario una maglietta di SGB con il suo nome, oltre ad una sciarpa, un cuscinetto, una borsa e un’offerta che SGB ha voluto fare alla Fondazione Schuster (https://www.fondoschuster.it/), associazione onlus voluta da Don Mario che si occupa di trovare alloggi per persone in difficoltà.
E, soprattutto, siamo riusciti a recuperare l’autografo di don Mario sulla copia della maglietta che conserveremo tra i nostri ricordi più cari.